sabato 12 dicembre 2015

Santa Claus is coming to town! And he's bringing loads of Christmas spirit with him





E' finalmente arrivato quel periodo dell'anno: le strade si riempiono di luci, i negozi si riempiono di persone alla ricerca di regali da mettere sotto l'albero, camminando per il centro si è colpiti da milioni di profumi diversi e sembra davvero di trovarsi in un formicaio, tutti che si spostano velocemente per fare questo o quello in vista di uno dei giorni più attesi dell'anno, Natale!

Eh già, è di nuovo qua...personalmente penso che quest'anno sia volato e un po' me ne dispiaccio, mi sembra ieri che gironzolavo con Lily per il Crossgates Mall ad Albany alla ricerca dei regali per l'Hostfamily. D'altro canto sono felice che sia di nuovo "Christmas Time", anche se ancora non sono riuscita a trovare un calendario dell'avvento e questo "upsets me a lot", sono felice di vedere le case tutte addobbate dentro e fuori, di camminare per il supermercato e i centri commerciali e vedere alberi di natale, addobbi, cioccolato a non finire, pandoro, panettone...
Mi sembra che quest'anno sia l'anno dei maglioni natalizi, quei maglioni che visti in qualsiasi mese dell'anno che non sia dicembre sembrano orribili e abbastanza ridicoli ma che nel periodo di Natale diventano incredibilmente apprezzati e nessuno ti giudica se hai un maglione con i campanelli che suonano ad ogni passo perché è Natale e "a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai"!
Io sono una di quelle persone che, se potesse, comprerebbe 24 maglioni natalizi diversi e ne metterebbe uno al giorno fino al 25 Dicembre, se mia mamma me lo permettesse riempirei la casa di addobbi, anche il bagno sarebbe addobbato, spargerei per tutta la casa quelle candele che, non si sa come, profumano di Natale (sono un fan sfegata delle Yankee Candles)... l'anno scorso, una ragazza della squadra di nuoto mi aveva regalato un bagnoschiuma di Bath and Works che profumava di Natale e giuro che l'ho usato tutti i giorni.

Una cosa che amo tantissimo del Natale è il mercatino natalizio, non ricordo di averne sentito parlare in America quindi presumo che la tradizione Nord europea non sia ancora molto diffusa negli USA, amo camminare per il mercatino, fermarmi ad ogni stand per guardare cosa vendono, canticchiando le canzoni natalizie che escono dagli altoparlanti e sgranocchiando castagne arrostite che qua, in Sicilia, sono un must eat (non credo che quest' espressione esista ma mi prendo il diritto di utilizzarla)  e sono davvero buonissime!
Quest'anno, il comune del mio paese ha fatto costruire un presepe a grandezza naturale per tutta la piazza principale che si raggiunge attraversando il mercatino e devo dire che quella parte del centro è diventata la mia preferita e ammetto che faccio in modo di passarci più spesso possibile.
In più mi piace tantissimo vedere come culture di paesi diversi si uniscano per creare un' atmosfera, a mio parere, magica.

Ma, quello che apprezzo di più di questo periodo di attesa è l'insieme che si crea unendo tutte queste piccole cose, con l'aggiunta di un cucchiaino di desiderio e un pizzico di impazienza che ci accompagna per tutto il periodo precedente la Notte Santa e che è più bello del giorno di festa vero e proprio perché, come scrisse Leopardi, l'attesa del giorno di festa provoca più piacere della festa vera e propria.

Have a nice Christmas time everybody!

Crì



Il mio paese in modalità natalizia 






giovedì 3 dicembre 2015

Qualche pensiero post exchange year (e sono viva gente!)

Salve gente! Sono tornata! Sono stata letteralmente sommersa dalla scuola ma mi sono ripromessa di ricominciare a prendermi cura del mio amato blog!
Inoltre ho finalmente un computer nuovo e posso finalmente iniziare con i video di cui vi parlavo tempo fa...

Quindi ero rimasta al racconto delle ultime settimane in America ma penso che a questo punto sia abbastanza inutile raccontarle anche perché, a parte per la graduation e la gita Broadway per vedere Wicked con il coro non ho fatto granché oltre oziare e tuffarmi in piscina. Penso che sia invece molto più utile e più efficace parlarvi dell'impatto con la Madre Patria. (Sì mi sento poetica, sì)
Devo dire che io non sono mai stata una persona attaccata a casa, e mai mi sono attaccata a qualche luogo, alle persone sì, ma anche in questo caso, parliamo di un'attaccamento relativo. Si mi trovo bene ma non mi mancano quando non sono con loro, quindi il ritorno non è stato particolarmente emotivo...niente lacrime o cose del genere, sorry not sorry lol. Era come se non ci fosse nulla di nuovo (e non c'era realmente) e il tempo si fosse fermato per 10 mesi.
Il discorso invece è molto diverso parlando di scuola.

In effetti mi sono resa conto che i professori italiani non sono mai stati poi così contenti della mia partenza perché, insomma, ammettiamolo mi sono persa tutta la storia italiana, Machiavelli...COME POSSO FARMI UNA VITA SE NON SO COSA SONO I MOTI DEL 48! O ancora, il romanticismo tedesco e il purgatorio della Divina Commedia... certi "crateri" nella mia educazione sono davvero un dramma.

Vorrei dirvi, cari professori, che io a differenza di tutti i miei compagni di classe, che pur avendo studiato tutte queste cose non si ricordano una parola del programma dell'anno scorso, ho vissuto sotto un'altro cielo, ho visto un mondo diverso, una cultura diversa e a soli 17 anni sono stata in grado di vivere per un'anno in una società totalmente diversa da quella a cui ero abituata e ho colmato le VERE lacune della mia istruzione: ho imparato a vivere e a misurarmi con la vita e con il mondo.

E a voi, ragazzi che siete all'estero, che pensate di partire, che partirete a breve o che, come me, siete già tornati vorrei dire "Fregatevene", non importa se vi andranno contro, vi metteranno i bastoni tra le ruote, lottate con le unghie e con i denti! Dimostrategli che con voi non riusciranno mai nell'intento di creare un'esercito di automi, tutti uguali, che conoscono i loro doveri e non i loro diritti, facili da comandare e che non si ribellano, che lo Stato italiano sembra essere determinato a creare da qualche anno a questa parte.

Viaggiate, vivete, conoscete e sopratutto imparate perché le cose più importanti non si imparano certo dai libri e non è vero che studiare la filosofia così come la insegnano in classe, filosofo per filosofo, insegna a pensare.

Love,
Crì